rock – Fuori Aula Network https://www.fuoriaulanetwork.it Fri, 10 May 2024 21:51:11 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.4.2 Uscita la sesta puntata di Music4FAN! https://www.fuoriaulanetwork.it/2024/04/26/uscita-la-sesta-puntata-di-music4fan/ https://www.fuoriaulanetwork.it/2024/04/26/uscita-la-sesta-puntata-di-music4fan/#respond Fri, 26 Apr 2024 14:00:47 +0000 https://fuoriaulanetwork-web.azurewebsites.net/?p=7816 Continua a leggere Uscita la sesta puntata di Music4FAN!]]>
Torna il rock a Music4FAN!
 
Per la sesta puntata del podcast più musicale di Fuori Aula Network, la nuova voce Giovanni Castelletti intervisterà una giovanissima band di Verona: i To The Max!

Il gruppo dalle influenze hard rock, punk e un pizzico di metal nordico, formato nel 2020 da Mattia Fraccaroli e dai fratelli Alessandro e Stefano Marchi, dopo anni di tour ha appena rilasciato il suo primo album: Midnight Tea.
 
Ai microfoni di Music4FAN ce ne parlerà Alessandro Marchi (voce e batteria) svelandoci alcune curiosità su come i To The Max! hanno trovato la loro particolare identità sonora. Inoltre, ci racconteranno delle esperienze live affrontate negli ultimi anni con una menzione speciale al Jaws Music Festival, l’evento organizzato dalla band ad Agosto 2023 all’insegna del panorama underground veronese e dell’espressione musicale senza confini di genere.
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Uscita la quarta puntata di Music4FAN! https://www.fuoriaulanetwork.it/2024/02/26/uscita-la-quarta-puntata-di-music4fan/ https://www.fuoriaulanetwork.it/2024/02/26/uscita-la-quarta-puntata-di-music4fan/#respond Mon, 26 Feb 2024 14:00:00 +0000 https://fuoriaulanetwork-web.azurewebsites.net/?p=6675 Continua a leggere Uscita la quarta puntata di Music4FAN!]]>

La quarta puntata del podcast più musicale di Fuori Aula Network è all’insegna di un sound finora insolito e curioso.


Ai microfoni Filippo Buratto e Maya Cordì intervisteranno una giovane band nata a Lodi nel 2017, ma che tutt’ora trova le radici nella cultura anglosassone.


Prendendo spunto dalla letteratura, dall’arte e dalla musica d’oltremare, i Six Impossible Things calcano già i palchi internazionali conquistando il pubblico con le loro sonorità emo e dream pop.


Music4FAN è lieta di presentarvi Nicky Fodritto (voce e tastiera) e Lorenzo Di Girolamo (voce e chitarra), i due fondatori del progetto che ci regaleranno una panoramica della loro identità musicale raccontandoci gli aneddoti legati alle loro ispirazioni.

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Oniric Motel: nuove generazioni celebrano il rock https://www.fuoriaulanetwork.it/2023/12/22/oniric-motel-nuove-generazioni-celebrano-il-rock/ https://www.fuoriaulanetwork.it/2023/12/22/oniric-motel-nuove-generazioni-celebrano-il-rock/#respond Fri, 22 Dec 2023 14:41:06 +0000 https://fuoriaulanetwork-web.azurewebsites.net/?p=6118 Continua a leggere Oniric Motel: nuove generazioni celebrano il rock]]>

Di Angelo Callegaro

In un venerdì sera qualunque, un’osteria a est di Verona può trasformarsi in un momento collettivo di passione e amore per il  rock.

Questo è quello che è successo venerdì 15 dicembre con gli Oniric Motel che si sono esibiti alle 21.30 all’ Osteria Da Maria Rosa a Colognola ai Colli in provincia di Verona.

Gli Oniric Motel iniziano a formarsi nel gennaio 2023, suonando in una sala prove di Verona, la New Garage, da quell’iniziale momento ricreativo si concretizza il progetto di una  band, ora pronta a uscire da quelle pareti insonorizzate.

L’esordiente cover band è formata da Sofia Marie Mc Grath (cantante), Giulia Marussi (tastierista/seconda voce/chitarrista), Greta Calabresi (chitarrista), Simone Patanella (bassista) e Alessandro Buniotto (batterista); molti dei quali  sono studenti e studentesse dell’ateneo di Verona.

La genesi del nome “Oniric Motel” deriva da uno scopo preciso che, come hanno affermato i membri stessi del gruppo, «vuole riportare alla luce la musica live come un qualcosa di onirico ed estremamente volatile, un suono e delle sensazioni irripetibili, ogni volta» .

© Angelo Callegaro.

Ma torniamo alla serata del 15 dicembre, in cui si sono susseguiti brani attingenti al repertorio rock  – da Bon Jovi ai Muse, dai Jet ai Red Hot Chili Peppers –  una scelta decisamente molto apprezzata dal pubblico in sala. 

Per rispecchiare anche esteticamente la loro proposta di sound classico sono stati scelti  abiti neri o t-shirt nere del medesimo colore accompagnate da jeans.

Lo spazio adibito al concerto, per aspetti strutturali (la sala aveva una forma a L che faceva disperdere il suono nell’ultimo lato), non era predisposto per un’ottima acustica; fattore trascurabile data l’energia sprigionata dalla band durante la performance e una luce calda e soffusa delle lampade che avvolgeva il tutto.

Una nota di merito agli Oniric Motel va all’interpretazione della canzone Are you gonna be my girl dei Jet, adatte al timbro e alle doti performative della cantante. Il pezzo è stato particolarmente apprezzato grazie a un perspicace uso del battito di mani della chitarrista Greta, la quale ha reso partecipe il pubblico enfatizzando la spettacolarità del momento.

© Angelo Callegaro

La proposta degli Oniric Motel potrebbe risultare incentrata su brani noti e mainstream del genere rock, non proponendo esecuzioni di testi propri o rendendo assente il panorama musicale italiano. Si tratta pur sempre di una compagnia al suo primo debutto, elemento che è stato percepito anche dall’esecuzione incerta dei primi brani, ma che ipotizziamo possa migliorare nel tempo.

Salvo tali osservazioni la serata di Venerdì 15 dicembre può essere interpretata come un segnale delle nuove generazioni: c’è ancora tanta voglia di live e ‘c’è ancora voglia di fare gruppo per amare assieme la musica.


© Angelo Callegaro
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Grida di Libertà: una chiamata alle armi https://www.fuoriaulanetwork.it/2023/11/27/grida-di-liberta-una-chiamata-alle-armi/ https://www.fuoriaulanetwork.it/2023/11/27/grida-di-liberta-una-chiamata-alle-armi/#respond Mon, 27 Nov 2023 14:15:18 +0000 https://fuoriaulanetwork-web.azurewebsites.net/?p=5688 Continua a leggere Grida di Libertà: una chiamata alle armi]]> Canzoni per difendere, canzoni da difendere, canzoni di protesta. Con Grida di Libertà, l’1 novembre e il 7 dicembre la Gran Guardia si riempie di artisti per un inno alla pace

Di: Maya Cordì

In un momento storico che sembra avere forze solo per gridare al conflitto, l’Associazione Musicaviva e il Comune di Verona in collaborazione con l’associazione Movimento Nonviolento hanno scelto di far parlare il linguaggio dell’arte per ricordarci che la pace è un messaggio universale attraverso due appuntamenti: uno il 1 novembre e l’altro il 7 dicembre con il titolo Grida di Libertà, Schegge di Guerra.

Sotto la direzione artistica del critico musicale Giampaolo Rizzetto, lo scorso primo novembre decine di musicisti si sono susseguiti per interpretare le canzoni di un passato piuttosto lontano, ma pur sempre attuale. Per più di due ore voci e strumenti hanno gridato all’unisono le storie di disertori, eroi, soldati e speranza raccontate attraverso il cantautorato italiano di Fossati, De Gregori o Endrigo, all’interno del rock anni ’60 d’oltremare e d’oltreoceano e nei canti della tradizione popolare gitana, moldava e sudafricana.

Le canzoni, venti in totale, sono state poi intervallate dalla narrazione del poeta Mauro Dal Fior che, in maniera gentile e al contempo provocatoria, ha saputo far luce sulle pagine di una storia ancora aspra che parla di lager, gulag e Apartheid. Tuttavia, durante la serata sembrava non servissero le parole per trattare certe tematiche a cui l’essere umano è stato terribilmente abituato. Piuttosto, a parlare sono stati interpreti e musicisti che, forse per una naturale repulsione verso ogni forma di violenza, hanno saputo sfruttare perfettamente il potere evocativo dei loro pezzi.

Giuliana Bergamaschi, Guillermo Gonzales, Luigi Catuogno, Sbibu
Cr.ph. Maya Cordì

Di una Gran Guardia gremita per questo primo appuntamento, noi di Fuori Aula Network conserviamo più d’un ricordo che sprigiona umanità per la sua potenza. Fra tutti c’è innegabilmente l’interpretazione di Khawuleza (in lingua Xhosa di Miriam Makeba) portata sul palco da Laura Facci alla voce, Luigi Catuogno alla chitarra, Claudio Moro al basso e Luca Pighi alla batteria. La forza delle parole «Khawuleza mama» (in italiano «Sbrigati, mamma! Non farti prendere!») che i bambini sudafricani gridavano alle loro mamme durante i raid segregazionisti, hanno fatto sì che si diffondesse tra il pubblico un sentimento di fratellanza a tal punto da spingere l’intera platea a battere le mani accompagnando gli artisti.

Non indifferente è stato per noi anche il silenzio contemplativo e quasi paradossale sulle note di una tra le più celebri canzoni italiane contro la guerra: La Guerra di Piero (Fabrizio De André). Grazie alla delicatezza dell’interpretazione in acustico portata da Veronica Marchi (voce e chitarra), i versi che per la loro notorietà ad oggi ci appaiono quasi un refrain senza sapore, hanno trovato la giusta occasione per raggiungere nella maniera più intensa cuori e teste di chi era in ascolto.

La scaletta della prima serata prevedeva infine una chiusura che potesse essere sintesi di voci, parole, suoni, lingue e generi proposti fino a quel momento. In un graffiante arrangiamento blues dalle generose dosi di tradizione progressive italiana, Tony Pagliuca (ex Orma) al piano, Elisabetta Montino (voce), Marco Serena Manzoni (sax) e Sandro Monti (chitarra e basso), con l’interpretazione in lingua italiana di Masters of War (Bob Dylan) sono stati in grado di rendere vicino a tutti noi un conflitto che, nonostante ci appartenga da sempre, a volte ci sembra fin troppo lontano.

Cr.ph. UniVr Magazine

Il 27 ottobre l’Università di Verona, visti i crescenti scontri in Medio Oriente, ha aderito all’iniziativa solidale volta a dimostrare vicinanza a chiunque sia coinvolto nel conflitto attraverso l’esposizione della bandiera della pace a lutto. Per questo motivo noi di Fuori Aula Network, in quanto radio di un ateneo che condanna ogni forma di guerra, ci sentiamo in dovere di darvi appuntamento alla seconda serata prevista per il 7 dicembre lasciandovi con le parole di Dylan, sperando siano un’efficace chiamata alle armi di pace.

«Ehi voi, mastri guerrai (…) mettete il colpo in canna, ma agli altri tocca sparare. Mentre voi osservate il conto dei morti aumentare
Dalle vostre tenute, insieme ad altre cose belle
Come il sangue dei ventenni, risucchiato dalle zolle

Siete voi, voi la causa del terrore più tremendo
Io ho il terrore di mettere dei figli al mondo
Per bloccare mio figlio nel mondo dei non nati
Schifo voi ed il sangue che v’ha generati»

Prossimo appuntamento: giovedì 7 dicembre ore 20:45 (Palazzo della Gran Guardia, VR). Ingresso con offerta libera a favore della onlus AGBD sindrome di Down alla quale sarà devoluto l’intero ricavato.

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